Una catarsi che ha avuto fine dopo non meno di 15 minuti. Un sogno da cui non risvegliarsi.
Da li in poi e' stato un susseguirsi di curve, saliscendi , immagini mozzafiato.
Storia, cultura, fede correndo su e giù per 4 dei sette colli romani.
Pioggia e sudore, gioia e dolore come in tutte le maratone che si rispettino.
Al 30simo km poi e' arrivato il muro. Il muro più duro che io abbia mai incontrato. Prima ha colpito i piedi, poi le ginocchia, infine la testa costringendomi a camminare più di quanto volessi.
Li è subentrato però , nuovamente, lo spirito del "gladiatore" che avevo percepito in partenza che mi ha trascinato senza esitazione all' arrivo.
Roma e' la storia, Roma e' la fede, da domenica e' , anche, una Maratona che difficilmente potrò dimenticare.
Da venerdì di ricomincia.
See you on the Road